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Vergine Bella

Ilaria Patassini

Gabriella Aiello

voce

Valeria Martini

flauti a becco

Carlo Travierso

sassofono soprano

Paolo Fontana

viola da gamba, chitarra rinascimentale

Fabio Lorenzi

chitarra classica e barocca

viola da gamba

Paolo Pasqualin

percussioni

L’ideale dell’amore spirituale, del desiderio contemplativo di una bellezza quanto più possibile ideale, divina, autonoma rispetto alla realtà terrena, costituisce il trait d’union tra la natura profana di alcune composizioni contenute nel programma e l’aspetto sacro che si intende sottolineare.

Tale aspetto, conclamato dalla risonanza che avrà l’opera poetica di Petrarca nella concezione dell’amore nel primo Cinquecento, è rilevabile nel trecentesco ambiente dell’ars nova fiorentina, contemporaneo e vicino al Petrarca, così come in culture avulse da tale contesto, quali ad esempio il sufismo musulmano, dove – anche per influssi cristiani – si elaborarono le prime forme di amore mistico per Dio, oltreché di rinuncia alle ambizioni mondane, rappresentata dal sûfi, ossia dal saio.

Come simbolo del punto d’unione tra il repertorio sacro-popolare e quello propriamente colto viene adottata la petrarchesca canzone sacra Vergine bella:

la sua origine sacro-popolare è associabile alla lauda cortonese Fammi cantar l’amor de la Beata in cui Garzo dell’Incisa, bisavolo del Petrarca, scrive: “Vergine bella, fior sovr’ogni rosa”, mentre la sua versione colta fu intonata da Guillame Dufay, capostipite della scuola polifonica Franco-Fiamminga nella prima metà del XV sec. e successivamente diede origine ad una lunga serie di cicli di composizioni nel corso del cinquecento ed oltre.

Date queste premesse il progetto Vergine bella intende sottolineare il riemergere nella musica colta di quella pratica improvvisativa che sempre era stata presente nella musica d’estrazione più popolare, con particolare riferimento al repertorio sacro.

Il programma del progetto segue quindi il percorso evolutivo della pratica sacro-popolare dalle sue origini fino al primo cinquecento e Petrarca rappresenta la guida ideale di questo tragitto.